Putin attacca. Imposta la legge marziale. Biden: attacco ingiustificato, imporremo severe sanzioni. Trump rompe il silenzio.
La nascita e l’evoluzione dei regimi totalitari sono il tratto caratterizzante degli anni tra le due guerre.
L’Italia fascista, la Germania nazista e la Russia staliniana fondano la loro sopravvivenza su un rigido sistema capace di garantire repressione e consenso.
Gli anni di evoluzione hanno conferito ideologie di questi regimi. Nel XXI secolo, siamo qui a raccontare l’attacco russo all’Ucraina, annunciato in tv da Putin quando a Mosca erano quasi le 6 dell’alba.
Forti esplosioni a Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e nella capitale Kiev, dove i russi avrebbero tentato di prendere il controllo dell’aeroporto.
Secondo la presidenza ucraina, ‘più di 40 soldati ucraini e circa 10 civili sono stati uccisi’. Bloccata la navigazione nel mare d’Azov, Il ministero della difesa russo annuncia: “Annientate le difese aeree” ucraine, ma denuncia “vittime civili nel Donbass”, Kiev fa sapere di avere abbattuto cinque aerei e un elicottero russi e avere “ucciso 50 occupanti”. Forze russe sarebbero entrate in Ucraina da più punti della frontiera, anche da Bielorussia e Crimea, con in blindati contrassegnanti dal marchio ‘Z’.
La crisi russo-ucraina, perché?
Questa crisi è uno scontro diplomatico-militare in atto tra Russia ed Ucraina, iniziato nel febbraio del 2014. Si incentra sullo status della Crimea, della regione del Donbass e sulla possibile adesione dell’Ucraina alla NATO.
Questa è la domanda chiave per capire costa sta succedendo. La Russia considera l’Ucraina come parte naturale della sua sfera di influenza. In questo Stato, con capitale Kiev, si parla ucraino, che è leggermente diverso dal russo, ma molti ucraini sono di madrelingua russa, nati quando il Paese faceva parte dell’Unione Sovietica prima di ottenere l’indipendenza, raggiunta nel 1991. La crisi di ora nasce nel 2014 quando a Kiev venne rimpiazzato il presidente filorusso Viktor Yanukovych con uno più aperto all’occidente, Petro Poroshenko, vincitore alle elezioni. Con l’adesione di molte ex repubbliche sovietiche all’Unione Europea e alla Nato – come Estonia, Lettonia e Lituania – Mosca teme che l’Ucraina possa segnare la fine dell’influenza russa nell’area.
Il Cremlino considera lo “Stato dei cosacchi” la linea rossa che non può essere superata e il popolo ucraino “una cosa sola” con quello russo, anche se gli ucraini non si considerano così. Proprio l’intrusione dell’Occidente durante l’invasione del 2014 è qualcosa che Putin non ha mai accettato. Per il Cremlino l’obiettivo non è solo riportare l’Ucraina sotto la propria sfera, ma mostrare agli ucraini che non hanno scelta e che l’Europa e gli Usa si mantengono contraddittori e incerti nei loro confronti.
Putin attacca
Putin ha annunciato l’operazione militare in Ucraina, affermando di dover proteggere il Donbass. (È una regione storica, economica e culturale, parte del cui territorio nel 2014 si è dichiarato unilateralmente indipendente dall’Ucraina.) Il presidente della Russia ha esortato le forze di Kiev a consegnare le armi e “andare a casa”, assicurando che i piani di Mosca non includono l’occupazione dell’Ucraina ma smilitalizzare il Paese con una operazione speciale. La Russia “non farà lo stesso errore due volte nel compiacere l’Occidente”: lo ha affermato Vladimir Putin. “Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire” in Ucraina “sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto. Spero di essere ascoltato”, ha detto il presidente russo citato dalla Tass Un’ulteriore espansione della Nato e il suo uso del territorio ucraino sono inaccettabili, ha aggiunto Putin. L’inviato di Mosca alle Nazioni Unite ha affermato che la Russia sta prendendo di mira la “giunta al potere a Kiev”. La Russia sta usando “armi di alta precisione per distruggere infrastrutture militari ucraine”. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando Interfax. Altre forze russe stanno entrando in Ucraina dalla Bielorussia. “Le difese aree dell’Ucraina sono state soppresse“, sostiene il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass.
La Nato “condanna con forza” l’attacco ingiustificato della Russia contro l’Ucraina e chiede a Mosca “di fermare immediatamente la sua azione militare”. Inoltre, ribadisce il suo sostegno al popolo ucraino e riafferma che farà “tutto il necessario per proteggere e difendere i suoi alleati”. E’ quanto si legge in una dichiarazione diffusa dal segretario generare dell’Alleanza Jens Stoltenberg
Putin ha scelto una guerra premeditata che porterà una catastrofica perdita di vite umane e sofferenza”, afferma Biden dopo l’annuncio del presidente russo di condurre un’operazione militare in Ucraina. Gli Stati Uniti e gli alleati “imporranno sanzioni dure alla Russia”: “continueremo a fornire sostegno e assistenza all’Ucraina e alla sua popolazione”. Lo ha detto il presidente americano a quello ucraino Volodymyr Zelensky.
“L’Ucraina si difenderà e vincerà. Il mondo può e deve fermare Putin: il momento di agire è ora”: così il ministro degli Esteri ucraino Kuleba dopo l’annuncio dell’operazione militare della Russia. “Putin ha lanciato un’invasione su larga scala dell’Ucraina: le nostre pacifiche città sono sotto attacco, questa è una guerra di aggressione”, aggiunge Kuleba. L’Ucraina impone la legge marziale nel paese. Lo afferma il presidente Volodymyr Zelensky. “State calmi e state a casa”: il presidente ucraino invita a non lasciarsi prendersi dal panico, L’operazione russa in corso in diverse città dell’Ucraina mira a “distruggere lo Stato ucraino, impadronirsi del suo territorio con la forza e stabilire un’occupazione”: lo ha denunciato in un comunicato il ministero degli Affari esteri ucraino. Kiev ha anche invitato la comunità internazionale ad “agire immediatamente”. “Solo azioni unite e forti possono fermare l’aggressione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin”, aggiunge il ministero.
Trump rompe il silenzio
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito un genio il presidente russo Vladimir Putin per come si sta comportando in Ucraina. Inoltre, ha affermato che con lui tutto ciò non sarebbe accaduto.
È intervenuto in merito a quanto sta accadendo in Ucraina anche l’ex presidente degli Stati Uniti d’America Donal Trump e l’ha fatto nel suo stile: senza mezzi termini. Se ci fosse stato lui alla Casa Bianca, spiega il tycoon, Vladimir Putin non si sarebbe mai comportato in questo modo.
“Conosco molto bene Vladimir Putin e con l’amministrazione Trump non avrebbe mai fatto quello che sta facendo ora, assolutamente no!”. Forse, ricordando come sono andati i precedenti incontri tra i due, tutti i torti potrebbe non averli. Era il 2019 e per trovare una soluzione in merito alla complicata situazione diplomatica presente in Iran si svolse a margine del G20 di Osaka un incontro bilaterale tra i due. In quell’occasione il clima dell’incontro fu molto disteso già dai giorni precedenti. Anche per questo Trump è molto duro con il suo successore, Joe Biden. Oltre a criticarlo per come sta gestendo la crisi in Ucraina e accusarlo di non avere idea di cosa stia accadendo, rilancia: “Se la crisi fosse stata gestita correttamente, non c’era assolutamente motivo per cui si verificasse la situazione in atto”.
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