[vc_row][vc_column][vc_column_text]Fin da quando è stato annunciato ormai più di un anno fa, Marvel’s Spider-Man, il videogioco targato Sony e Insomniac Games dedicato alle avventure del celebre tessiragnatele, ha da subito attirato su di sé le attenzioni non solo dei fan della Casa delle Idee, orfani di grandi titoli dedicati ai loro beniamini, ma anche dell’intera comunità videoludica. I primi trailer, visivamente spettacolari e dal grande impatto emozionale, preannunciavano infatti un’esperienza di gioco sorprendente sotto tutti i punti di vista, lasciando presagire di essere davanti a un possibile nuovo modello di riferimento per gli action game a tema supereroistico.
Ora che Marvel’s Spider-Man è finalmente arrivato sugli scaffali, possiamo tranquillamente affermare che queste iniziali suggestioni sono state in larga parte confermate, offrendo agli appassionati il miglior titolo per console dedicato al personaggio nonché uno dei migliori in assoluto ispirati ai fumetti della casa editrice di Iron Man, Thor e Captain America.
Marvel’s Spider-Man coinvolge e diverte, imponendosi come il miglior videogioco dedicato al personaggio. Ci siamo presi del tempo prima di recensirlo, ma eccoci pronti a esporre ogni sua sfaccettatura.
Una trama dal sapore cinematografico
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Questa massima, ormai diventata cult, è il modo più azzeccato per descrivere l’intreccio di eventi di Marvel’s Spider-Man, una storia – totalmente originale e inedita – in cui l’altruismo e il senso del dovere del supereroe sono al centro della narrazione, sia essa di tipo primario (la trama principale) o secondario (le quest facoltative).
Nei panni di Peter Parker e del suo alter ego ragnesco ci troveremo infatti costantemente ad aiutare qualcuno, sia esso un comune cittadino in pericolo, una squadra polizia intenta a fermare qualche supercriminale o il nostro amico, mentore e collega di lavoro, il dott. Otto Octavius.
Sì, nell’universo narrativo di Marvel’s Spider-Man Peter ha 23 anni, è già in attività da 8 come Uomo Ragno e lavora come assistente di laboratorio del futuro Doctor Octopus. E questa è solo la prima delle tante sorprese che il gioco propone agli appassionati. Norman Osborn è ad esempio il sindaco di New York; J. Jonah Jameson tiene ora un proprio podcast e si è dimesso da capo del Daily Bugle, in cui invece lavora Mary Jane Wattson, non più fidanzata con il nostro eroe; una giovane zia May si occupa di malati e senzatetto al F.E.A.S.T., il centro di accoglienza di Martin Li.
Proprio quest’ultimo, che altri non è che il criminale noto come Mister Negativo, è uno dei tanti antagonisti che ci troveremo ad affrontare dopo la dipartita del boss malavitoso Wilson Fisk, il cui arresto funge sia da motore scatenante della storia che da tutorial per imparare i comandi base del gioco.
Ricca di colpi di scena, un ottimo doppiaggio italiano e numerose sequenze di intermezzo, nel complesso la trama principale di Marvel’s Spider-Man è sicuramente uno dei punti forti del titolo, capace nelle sue circa 20 ore complessive di catapultare appieno i videogiocatori nel colorato e appassionante mondo del più celebre supereroe della Casa delle Idee.
La trama ci mette un po’ a decollare, anche perché introdurre il giocatore a tutte le dinamiche di gioco, al gran numero di attività secondarie sparse sulla mappa e ai principali personaggi che poi permetteranno l’evoluzione della stessa, richiede un po’ di tempo. Da metà in poi, Marvel’s Spider-Man ingrana la quinta, facendoci provare un’ampia gamma di emozioni, boss fight divertenti e per niente banali mutando allo stesso tempo l’open world teatro degli eventi, che si adeguerà via via ai principali eventi della trama. Il finale è più che degno, e come anticipato apre alcune porte che non solo lasciano intendere l’arrivo di un seguito, ma che ve lo faranno richiedere a gran voce.
Meccaniche di gioco
Veniamo quindi alle meccaniche di gioco. L’open world di Marvel’s Spider-Man, come anticipato nella nostra anteprima, lascia in tanti frangenti a bocca aperta. New York sembra viva, piena di pedoni e di automobili, con eventi anche non necessariamente legati alla trama ma assimilabili appunto alla classica vita della città che non dorme mai. Il tutto è ispirato alla vera cittadina statunitense, e di conseguenza troveremo riproduzioni più o meno fedeli di edifici, luoghi e strade tipiche di New York. E come già accennato, la stessa New York via via si evolve, diventando sempre più pericolosa a causa degli eventi relativi alla trama di gioco. Aumenta il tasso di criminalità, entrano in gioco altre pedine e verso la fine volteggiare tra i grattacieli diventerà un’operazione sempre più delicata e pericolosa.
C’è un ciclo giorno-notte, ma sarà il gioco a gestirlo in base agli eventi e non all’effettivo scorrere del tempo. Per quanto riguarda le attività secondarie, possiamo distinguerle in due diversi filoni: le missioni secondarie e le attività. Le prime innescano dei veri e propri eventi che vi porteranno verso sotto-trame di varie tipologie. Alcune porteranno Peter ad aiutare i cittadini sventando crimini, anche semplicemente indagando, altri ancora ci porteranno a confrontarci con altri nemici storici di Spider-Man quali Tombstone, altre attiveranno le attività secondarie sparse per la mappa.
A proposito di queste ultime, si tratta di una serie di punti di interesse visibili sulla mappa di gioco (una volta rimodulate le antenne di cui vi abbiamo parlato in passato) che attivano eventi e sfide di vario genere. In premio, oltre a punti esperienza utili per potenziare via via Spidey con nuove abilità, ci sono dei gettoni che permettono la creazione di nuovi costumi, il potenziamento degli stessi e dei tanti accessori che si potrà usare in battaglia.
Di cose da fare, in sostanza, ce ne sono un bel po’, e non è poi così improbabile distrarsi dalla trama principale per correre in soccorso dei cittadini, per sventare rapine e altri crimini o semplicemente per godersi un po’ New York. Anzi, è lo stesso gioco che spinge il giocatore a prendersi delle pause dalla trama per affrontare missioni secondarie o una delle tante altre attività in modo da sbloccare nuovi costumi o altro. Sì perché i costumi non rivestono solo un ruolo estetico nel gioco: ognuno sblocca anche un potere aggiuntivo, e di fatto potrete indossarne uno qualsiasi e scegliere uno dei poteri sbloccati da abbinarci, non costringendovi ad utilizzarne uno che ritenente brutto (o peggiore di un altro) solo perché ha un potere che trovate più utile.
E i costumi in totale non sono 25: terminata la nostra prima run la schermata mostra 27 slot, con alcuni che si sbloccano solo raggiungendo determinati livelli (più alti di quelli raggiungibili concentrandovi quasi unicamente sulla trama principale) ed altri che si sbloccano solo dopo aver portato a termine sequenze di attività secondarie. Non è da escludersi che ce ne siano degli altri. Alcuni sono collegati alle recenti pellicole legate a Spider-Man (Homecoming, Avengers), e nel gioco stesso appare la Avengers Tower, ma ulteriori collegamenti con il Marvel Cinematic Universe o comunque con altri filoni Marvel terminano qui, senza approfondimenti di alcun tipo. Chissà che Marvel, insieme a Sony, non decida di realizzare qualcosa di simile al Marvel Cinematic Universe in un contesto però videoludico! Questo Spider-Man potrebbe rappresentare ciò che all’epoca rappresentò il primo lungometraggio dedicato ad Iron Man.
Il sistema di combattimento continua ad evolversi grazie anche ai rami di abilità da sviluppare salendo di livello. Via via imparerete nuovi trucchi, come ad esempio la possibilità di strappare le armi di mano agli avversari ed utilizzarle come armi ad impatto spedendole addosso agli stessi, di rispedire razzi o altri oggetti indietro al mittente e così via. L’elenco delle mosse, come già anticipato qualche settimana fa, è degno di un picchiaduro. Varie le concatenazioni disponibili, e di fatto ogni combattimento è frenetico e può essere affrontato in molti modi diversi, anche grazie all’uso dei gadget e dei poteri legati ai costumi. I livelli di difficoltà non saranno 3 come anticipato, bensì 4, visto che con la patch del day-one sarà aggiunta anche la modalità Ultimate e anche un ulteriore gradito extra, la modalità Nuova partita +.
Anche il sistema di movimento riveste la sua importanza, evolvendosi di pari passo con le meccaniche relative al combattimento. Alcune scene fondamentali per la trama richiedono una buona manualità: dondolarsi tra i palazzi è facile, ma farlo velocemente, senza sbagliare le svolte, azzeccando i giusti frangenti per proiettarsi in avanti o per sfruttare le pareti e gli spigoli per darsi lo slancio richiederà un po’ di esercizio. Dopo qualche ora di gioco volteggiare diventerà probabilmente il vostro sport preferito, ed è merito delle varie accortezze prese dal team di sviluppo che ha preso Spider-Man davvero sul serio.
Sul comparto tecnico potremmo starci ore. Non sono solo le cut-scene ad essere sorprendenti, ma in generale tutto il gioco, anche grazie al sistema di illuminazione dinamico e alle scene al rallenty che si verificano in caso di colpi finali sui nemici. Durante i volteggi si può assistere a qualche sporadico calo di frame rate che riguarda non tanto la parte centrale dello schermo, quanto più lo scorrere dei palazzi, e vista la natura open-world e dei combattimenti, che prevedono salti, capriole e quant’altro, è anche possibile assistere a qualche caso di compenetrazione poligonale. Le rassicurazioni però sono d’obbligo: la nostra esperienza di gioco, sia su PS4 che su PS4 Pro, non ha subito né interruzioni né bug o problemi che sono andati ad influire sul grado di divertimento. Anzi, a dirla tutta siamo sorpresi dalle performance del gioco su PS4 classica, con una sola eccezione: sul modello Pro l’HDR fa tante volte la differenza.
Marvel’s Spider-Man manca spesso di mordente, nonostante faccia di tutto per invogliare e coinvolgere i fan dell’Uomo Ragno, sia infarcendo ogni anfratto e cut-scene di numerosi easter egg, sia tirando in ballo tantissimi volti noti nella trama che fa da sfondo al gioco. Nonostante qualche passaggio a vuoto, tra una missione e l’altra si apprezza la sceneggiatura imbastita dagli artisti di Insomniac Games, un intreccio fedele all’atmosfera e ai toni dei fumetti, ma non per questo privo di carattere o poco originale. Certo, non presterete uguale attenzione a tutti i passaggi. Se certi confronti contro alcuni villain vi scivoleranno addosso, soffrirete, e gioirete, nel vedere come si evolvono alcuni rapporti, certe relazioni che legano Peter Parker alle figure più note che generalmente gli ruotano attorno.
Da applausi anche grafica e, soprattutto, art design che tanto ricorda la trilogia di film diretti da Sam Raimi. Trionfano le superfici riflettenti, i colori accesi di tramonti mozzafiato, le luci che colorano l’isola su cui poggia una città che non dorme mai. Manhattan è perfettamente riprodotta, naturalmente impreziosita da costruzioni prese di peso dal mondo dei fumetti, ma non solo, come il grattacielo di Osborn o la Torre degli Avengers, piccolo particolare che fan sperare per un futuro fatto di altri titoli del genere dedicati ad altri supereroi Marvel.
Inutile, dunque, cercare l’ago nel pagliaio o, peggio, mettersi a contare le pozzanghere sul terreno: Marvel’s Spider-Man è bellissimo da vedere, tanto più che anche sulla versione classica di PlayStation 4 non si notano particolari rallentamenti al frame-rate, nemmeno nelle situazioni più concitate.
Nulla da dire, insomma, sui valori produttivi della creatura Sony, perfettamente in grado di mettere in scena attori virtuali magnificamente animati, protagonisti di una storia appassionante e coinvolgente al punto giusto. Il motore grafico, inoltre, rende onore ad un (meraviglioso) art design vagamente ispirato ai film di Sam Raimi. New York è realmente un gigantesco parco giochi da esplorare da capo a piedi, appendendosi a qualsiasi parete, lanciando ragnatele su ogni sporgenza, precipitando in picchiata dalla cima di un grattacielo altissimo o sorvolando, a pochi metri dal suolo e a velocità folle, le strade principali.
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