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Tennis World Tour: Recensione – l’anno del Tennis?

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Commercializzati nello stesso periodo di tempo, a distanza di circa un mese l’uno dall’altro, Tennis World Tour e AO Tennis si sfidano a vicenda per il titolo di Miglior Gioco Tennistico di questa generazione, considerando che si tratta di uno sport che in ambito videoludico è stato dimenticato per ben 5 anni.

Tennis World Tour ci porta indietro nel tempo, quando Virtua Tennis e Top Spin la facevano da padrone, in un’epoca dove i giochi tennistici erano all’ordine del giorno.

A differenza di AO TENNIS il quale propone un gameplay decisamente ostico e non alla portata di tutti, da padroneggiare partita dopo partita o tramite il tutorial, la nuova creatura di Big Ben Interactive appare fin da subito immediata, anteponendo il divertimento alla simulazione.

Dal menù principale abbiamo la possibilità di accedere alla modalità carriera, cuore pulsante dell’esperienza di gioco, incontri rapidi, allenamento e a partire dal 12 Giugno anche alla modalità Online.

Tramite la modalità carriera è possibile creare il proprio tennista, non solo in aspetto ma anche in caratteristiche, iniziando la scalata verso il successo. La carriera si suddivide in eventi di vario tipo, dalle partite amichevoli ai tornei, dalle sessioni di allenamento alla gestione dei contratti con coach, manager e sponsor.

Vincendo gli incontri e progredendo nella carriera, è possibile accumulare punti esperienza, da spendere per migliorare gli attributi del tennista, dalla forza alla difesa passando per l’agilità.

Entrando nel dettaglio della simulazione il gioco ci offre un tutorial per imparare a destreggiarsi tra i vari colpi, le classiche esibizioni tra trenta atleti del circuito ATP (più alcuni campioni del passato), la possibilità di creare un nostro giocatore e di intraprendere una carriera e una sezione dedicata ai match online. La simulazione, che si riproponeva come rivoluzionaria e in grado di restituire un’esperienza a tutto tondo del mondo del Tennis, si trova a fare i conti con una serie di errori abbastanza grossolani. Primo tra tutti la mancanza di sufficienti animazioni e di ISO di movimento personalizzate e specifiche per ogni atleta. Le animazioni di battuta sono solo quattro o cinque, mentre quelle di movimento sembrano davvero essere identiche per tutti.

Nonostante il gioco preveda la possibilità di colpire la palla in vari modi, dal colpo teso, allo slice, passando per il lob, la palla a effetto o la volè, spesso vediamo la palla cambiare traiettoria nonostante sia fuori dallo specchio della racchetta. Questo rende abbastanza difficile padroneggiare il giusto tempismo con cui arrivare sulla palla per rispondere. Aggiungeteci la sciagurata idea di usare lo stesso stick sia per muoversi che per orientare i colpi. Quando siamo nei pressi della palla il nostro giocatore inizia l’animazione di risposta in automatico, ma questo non succede sempre, quindi capita sovente di arrivare sulla palla, premere il tasto per caricare la forza del colpo e magari indirizzarlo all’incrocio e vedere il nostro giocatore che torna indietro, lasciando scorrere la palla a fondo campo.Abbastanza frustrante.

 

Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale il discorso è quanto mai aleatorio. Le continue patch stanno via via affinando dei comportamenti che in principio erano totalmente imprevedibili. Il nostro avversario infatti passava da momenti di apatia e staticità a fasi del gioco in cui contro ci trovavamo un campione imbattibile. Per fortuna il team di sviluppo è molto attivo sotto questo punto di vista e ora le cose sembrano più bilanciate, anche se siamo ancora distanti dalla perfezione assoluta.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, tolte le poche animazioni, i giocatori sono riconoscibili grazie ad un buon rendering facciale e agli indumenti personalizzati per ciascuno di essi. La telecronaca, completamente in italiano e affidata alla voce del tennis di Sky è quantomeno rivedibile. I commenti sono quasi sempre lapidari ed espressi dopo la fine di un punto e molto presto diventano ripetitivi, riuscendo a far scadere il tutto in una monotona banalità invece di accendere enfasi e immedesimazione. La stessa cosa si può dire per i rumori ambientali, dove il pubblico esulta sempre nello stesso modo e sempre nelle stesse situazioni. Anche sotto questo punto di vista il lavoro da fare è tanto.

Oltre gli incontri sui classici campi d’erba o sterrato,abbiamo la possibilità di cimentarci in amichevoli e tornei su campi più pregiati, realizzata in parquet. Se in AO Tennis i neofiti si ritrovano spesso a lanciare la palla fuori dal campo, sopratutto durante i servizi, in Tennis World Tour abbiamo la possibilità di optare sia per un gameplay più impegnativo che alla portata di tutti.

In quest’ultimo caso il servizio avverrà automaticamente alla pressione del tasto, lasciando al giocatore naturalmente la possibilità di indirizzarlo, la velocità della palla viene gestita da una barretta circolare che si ricarica a seconda del tempo trascorso con il tasto premuto.

Vincendo gli incontri oltre i punti esperienza è possibile accumulare denaro, da spendere in negozio per l’acquisto di oggetti cosmetici per il tennista, da scarpe, pantaloncini e tshirt alle racchette, queste ultime con specifiche tecniche differenti, suddivise in potenza, agilità, controllo, resistenza e cosi via dicendo.

Tramite l’Accademia del Tennis è possibile cimentarsi in esercizi di vario tipo suddivisi in principiante, avanzati, carriera o sfide, i quali vengono sbloccati gradualmente con l’avanzamento nella modalità Carriera.

Se siete stati abituati con la velocità dei movimenti offerti da Virtua Tennis, faticherete inizialmente ad abituarvi al gameplay di Tennis World Tour, il quale come anticipato si lascia giocare, permettendo al giocatore sia di cimentarsi in incontri casuali che nella generosa Carriera.

Buona la modellazione poligonale dei tennisti e le animazioni, cosi come il livello di luminosità e texturizzazione dei campi da gioco, discutibile invece il doppiaggio dai tratti incerti ed ironici.


Giudizio finale

La buona volontà di Bigben Interactive e Breakpoint Studio è innegabile. Forti le motivazioni e grande lo spirito di iniziativa per proporre un progetto ambizioso: riportare il tennis simulativo nei videogiochi. Il risultato è apprezzabile, anche se si notano alcune imperfezioni nella precisione delle collisioni o nella resa delle animazioni. Nulla che dovrebbe essere in grado di rovinare il feeling del gameplay, ma sicuramente un aspetto da limare con le prime patch  Con un’incoerenza generale del titolo nel suo insieme sarà difficile però che gli appassionati più accaniti del tennis lo apprezzino e, paradossalmente, sarà più appetibile per giocatori che dal videogame pretendono ben poco realismo. Un’occasione a mio avviso sprecata, ma che ha reso evidenti degli errori che con un ipotetico seguito non saranno più commessi.

Versione provata: PC

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Fr3nkMara

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